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Immagine del redattoreFederico Triulzi

Il d.lgs. 39/2021: protocolli di safeguarding nelle società sportive e il ruolo del responsabile della protezione dei minori




Il d.lgs. 39/2021 rappresenta una norma fondamentale nella tutela dei minori nell’ambito delle attività sportive, che introduce misure specifiche per prevenire e contrastare abusi e maltrattamenti.

Il decreto in questione, infatti, pone a carico delle società sportive, siano esse professionistiche o dilettantistiche, l'obbligo di adottare protocolli di safeguarding per garantire la sicurezza dei minori che partecipano alle loro attività.

 

I protocolli di safeguarding (anche chiamati Modelli Organizzativi e di Controllo dell’Attività Sportiva) sono un insieme di regole, procedure e buone pratiche, finalizzate a proteggere i minori da abusi, sfruttamento e qualsiasi tipo di comportamento dannoso all'interno dell'ambiente sportivo. Questi protocolli non sono solo uno strumento di prevenzione, ma anche un mezzo per reagire prontamente ed efficacemente a eventuali episodi di maltrattamenti di varia natura.

 

I protocolli di safeguarding sono strutturati attorno ad alcuni principi fondamentali tra cui: la formazione del personale, volta a garantire che allenatori, dirigenti e volontari siano formati sul riconoscimento dei segnali di abuso e sui comportamenti appropriati da mantenere nei confronti dei minori; il monitoraggio delle interazioni, attuato mediante la predisposizione di controlli e supervisioni sulle interazioni tra adulti e minori nonché attraverso la promozione di ambienti sicuri e il contenimento di situazioni potenzialmente rischiose; e, infine, le procedure di segnalazione, con la definizione di procedure per la segnalazione di sospetti abusi che siano chiare, conosciute e che garantiscano la riservatezza e la protezione di chi denuncia.

 

Un elemento fondamentale all'interno dei protocolli di safeguarding è la designazione di un Responsabile della protezione, figura centrale nella gestione della tutela dei minori all'interno della società sportiva. Questo ruolo non è meramente formale, ma richiede competenze specifiche e una profonda conoscenza delle dinamiche di prevenzione.

Il Responsabile della protezione, conosciuto anche come Safeguarding Officer, è incaricato di:

  1. Supervisionare l'implementazione dei protocolli di safeguarding: garantire che le politiche di tutela siano applicate correttamente e che tutto il personale sia informato e formato sui loro obblighi.

  2. Formazione e aggiornamento: organizzare corsi di formazione per allenatori, dirigenti e altri membri dello staff, affinché comprendano e rispettino le regole di protezione.

  3. Gestione delle denunce: essere il punto di riferimento per la segnalazione di sospetti abusi o comportamenti inappropriati, intervenendo prontamente per avviare le procedure necessarie, incluse eventuali comunicazioni con le autorità competenti.

  4. Mantenere i rapporti con le autorità e altre organizzazioni: coordinare le attività con le forze dell’ordine e le istituzioni locali, e fornire supporto alle famiglie e alle vittime in caso di situazioni critiche.

Oltre a tali compiti, il Responsabile deve agire in modo proattivo per creare un ambiente sicuro, monitorando costantemente le dinamiche interne della società, aggiornando i protocolli in base a nuove normative o a eventuali criticità rilevate nel corso delle attività sportive.

L'introduzione dei protocolli di safeguarding nel d.lgs. 39/2021 costituisce, quindi, un passo avanti nella tutela dei minori nello sport. Il Responsabile della protezione svolge un ruolo essenziale nel garantire che la società sportiva diventi un ambiente sicuro e protetto, privo di rischi per i giovani atleti. È fondamentale che le società sportive comprendano l’importanza di questa figura e investano risorse e supporto necessari affinché possa svolgere adeguatamente tale delicato compito.

 

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